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La nostra Presidente ha scritto al Presidente del Consiglio Draghi, al Ministro della Salute Speranza, alla Ministra dell’Università Messa, al Presidente della Regione Zaia, all’Assessora alla Sanità Lanzarin e al Prefetto di Treviso Angelo Sidoti chiedendo misure urgenti e straordinarie per rispondere alla grave carenza strutturale di personale infermieristico e socio-sanitario nelle Case di riposo del Veneto.

“So bene – afferma la Presidente Simonetta Rubinato – che già Vi è nota la strutturale carenza di personale infermieristico e sociosanitario, da tempo denunciata dalle associazioni regionali e nazionali che rappresentano i gestori delle Case di riposo, dai dirigenti sindacali e dagli ordini delle professioni sanitarie, diventata drammatica a causa della pandemia e delle assunzioni operate dalle aziende sanitarie locali, che hanno assorbito gran parte del personale delle Rsa. Anche nella nostra Residenza Sanitaria Assistenziale il servizio è stato garantito solo attraverso la ricerca e assunzione di personale straniero e grazie all’impegno e ai sacrifici del personale in servizio, che in determinati momenti dell’emergenza ha pure rinunciato con grande senso di responsabilità a meritati e necessari periodi di riposo. Ciò non è oltremodo accettabile, anche per la tutela della salute e sicurezza sia degli ospiti che dei lavoratori. A questo problema va aggiunto il considerevole aggravio di costi cui le gestioni delle Rsa hanno dovuto far fronte per l’attuazione dei protocolli di prevenzione e negli ultimi mesi anche per il pesante aumento dei costi dell’energia, delle materie prime e dei servizi di terzi. Perchè le Case di Riposo possano restare aperte servono misure straordinarie ed urgenti per far fronte alla carenza soprattutto di infermieri e per renderne sostenibile la gestione sul piano economico senza costringerle a scaricare tutti i maggiori costi sulle rette corrisposte dagli ospiti”.

Nella nota si avanzano come proposte: una congrua programmazione degli accessi ai corsi di laurea in scienze infermieristiche in funzione del fabbisogno di personale nel presente (in Veneto mancano oggi almeno 4.000 infermieri) e in futuro, in un contesto di popolazione sempre più anziana; la valorizzazione delle professioni assistenziali; l’adeguamento della quota sanitaria regionale, il cui importo è fermo da oltre un decennio. “Sarebbe davvero paradossale – conclude la presidente Rubinato – che, in un fase come questa, che vede la disponibilità grazie al PNRR di rilevanti risorse finanziarie per il nostro Paese, si dovesse tra qualche anno prendere atto che la rete delle Strutture per la non autosufficienza del Veneto, note sino a qui per il raggiungimento di standard di eccellenza a livello europeo, si sia impoverita in quantità e qualità anziché rafforzarsi” conclude la Presidente Rubinato.

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Rassegna stampa:

Il Gazzettino, 23.04.2022

 

Laura Bravin

dott.ssa Laura (l'Aura) Bravin